Riflettiamo sul nostro MATRIMONIO
Cari fidanzati, chiedendo il Matrimonio in Chiesa, voi non scegliete solo un luogo dove celebrare la vostra festa, ma volete inserire la vostra vita di coppia nella vita stessa di Gesù Cristo e della sua Chiesa. Chiedete che il Signore entri nella vostra relazione d’amore; ancora meglio, mettete il vostro futuro nelle sue mani e vi fidate di lui e della potenza del Suo Amore. È davvero saggio riconoscere che le nostre forze non bastano perché l’amore sia eterno!
Per celebrare bene il sacramento del Matrimonio cristiano è necessario e opportuno che seguiate un percorso di preparazione che il vostro parroco vi indicherà; queste righe vi si aggiungono solo come un “pro-memoria” per gli aspetti più importanti.
Ripartiamo dal Battesimo
Per sposarsi serve anzitutto l’Atto di Battesimo. Non è una formalità burocratica: è il richiamo all’essenziale. Se non foste battezzati, non potreste sposarvi in chiesa. Grazie al Battesimo siete rinati a vita nuova e siete divenuti figli nel Figlio: è necessario ripensare alla nostra origine e riconoscere con gratitudine il dono ricevuto, per rimanere fedeli all’amore a cui siamo stati chiamati.
Il rito del Matrimonio inizia facendo memoria del Battesimo, perché di lì, come da seme fecondo, nasce e prende vigore l’impegno che volete assumervi di vivere fedeli nell’amore. Il Battesimo è la sorgente e il fondamento di ogni vocazione: ora voi siete chiamati come nuova famiglia a testimoniare da cristiani la vita e l’amore che avete ricevuto in dono. Per voi e con voi preghiamo così:
Dio onnipotente, origine e fonte della vita, che ci hai rigenerati nell’acqua con la potenza del tuo Spirito, ravviva in tutti noi la grazia del Battesimo, e concedi a questi sposi un cuore libero e una fede ardente perché, purificati nell’intimo, accolgano il dono del Matrimonio, nuova via della loro santificazione. Per Cristo nostro Signore. Amen
Liberi, responsabili e accoglienti
Per poter celebrare il sacramento del Matrimonio ci vogliono alcune condizioni. I documenti che dovrete preparare servono per verificare che tali condizioni ci siano. Ma gli atteggiamenti profondi del vostro cuore non si possono accertare coi documenti. Pertanto il celebrante vi chiederà di esprimere le vostre intenzioni davanti a tutta l’assemblea radunata per le vostre nozze.
Una prima condizione indispensabile è che siate liberi nella vostra scelta di sposarvi, non costretti da nessuno, e consapevoli del significato della vostra decisione. La libertà è il grande dono che Gesù Cristo ci ha fatto con la redenzione: ci ha liberati dal peccato, per cui non siamo più schiavi degli istinti e delle passioni. Come persone libere, mature e responsabili scegliete di donarvi a vicenda la vita.
L’altra grande condizione è la vostra disponibilità, seguendo la nuova via del Matrimonio, ad amarvi e a onorarvi l’un l’altro per tutta la vita. Vuol dire che vi impegnate ad essere fedeli a vicenda, sempre, e desiderate che il vostro amore sia “per sempre”. Umanamente può far paura tale prospettiva, ma voi non siete soli: col sacramento coinvolgete il Signore nella vostra storia e siete certi che, se vivete uniti a Lui, il vostro amore durerà per tutta la vita.
L’ultima importante condizione è essere disposti ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa.
Cristo vi rafforza con il sacramento nuziale
Voi vi amate già e avete scelto di vivere insieme: che cosa aggiunge il sacramento del Matrimonio al vostro amore? Non è solo un rito o un’occasione di festa secondo le abitudini. È davvero un dono di grazia, è un intervento dell’Amore di Dio: la vostra decisione riceve il sigillo divino e viene consacrato, cioè “reso sacro”. Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, vi rende cioè capaci di amarvi l’un l’altro con amore fedele e inesauribile e di assumere responsabilmente i doveri del Matrimonio.
Il sacramento è opera di Cristo, ma si compie attraverso i vostri gesti e la vostra parola: voi siete i ministri del Matrimonio. Vi date la mano destra e pronunciate la formula del consenso: sono segni concreti che significano e realizzano la vostra unione cristiana.
Io N., accolgo te, N., come mia/o sposa/o. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.
Tutta la Chiesa, con i vostri parenti ed amici, si unisce al vostro grande desiderio e vi accompagna con la sua preghiera, chiedendo al Signore onnipotente e misericordioso che confermi il consenso manifestato e vi sostenga con la sua benedizione. L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce!
L’anello degli sposi
Un importante gesto simbolico che accompagna il sacramento è lo scambio degli anelli, che vi donate in segno di amore e di fedeltà. Abitualmente l’anello degli sposi si chiama “fede”: se ci pensate bene, è un nome proprio bello, perché esprime la vostra vicendevole fiducia nel consegnarvi all’altro.
Mentre infilate l’anello al dito dello/a sposo/a, pronunciate queste parole:
N., ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Lei porterà al dito l’anello di Lui, segno dell’amore e della fedeltà che lui ha promesso a lei; e viceversa. Ogni volta che guarderete la fede nuziale, ripensate al momento grandioso in cui tutto è iniziato: sia per voi ricordo vivo e lieto di quest’ora di grazia.
Lo sguardo diventi preghiera al Signore per custodire integra la vostra fedeltà e vivere sempre nel reciproco amore.
La benedizione e gli auguri più belli
Al termine della celebrazione, il sacerdote raccoglierà gli auguri di tutti i vostri cari e li trasformerà in preghiera, chiedendo al Signore che vi colmi della sua benedizione. Con queste parole tutta la Chiesa vi fa gli auguri più belli:
«Dio, eterno Padre, vi sia vicino e vi assista nell’ora della serenità e nell’ora della prova; la pace di Cristo abiti in voi e rimanga sempre nella vostra casa».
«Abbiate benedizione nei figli, conforto dagli amici, vera pace con tutti».
«Siate nel mondo testimoni dell’amore di Dio perché i poveri e i sofferenti, che avranno sperimentato la vostra carità, vi accolgano grati un giorno nella casa del Padre».
Il disegno di Dio sul Matrimonio
Cari fidanzati, vi riporto alcune frasi che papa Francesco ha pronunciato per giovani come voi: «Il sacramento del Matrimonio vi conduce nel cuore del disegno di Dio, che è un disegno di alleanza col suo popolo, con tutti noi, un disegno di comunione.
All’inizio del libro della Genesi, il primo libro della Bibbia, a coronamento del racconto della creazione si dice: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò … Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne” (Genesi 1,27; 2,24). L’immagine di Dio è la coppia matrimoniale: l’uomo e la donna; non soltanto l’uomo, non soltanto la donna, ma tutti e due.
Questa è l’immagine di Dio: siamo creati per amare, come riflesso di Dio e del suo amore. E nell’unione coniugale l’uomo e la donna realizzano questa vocazione nel segno della reciprocità e della comunione di vita piena e definitiva.
Quando un uomo e una donna celebrano il sacramento del Matrimonio, Dio imprime in loro i propri lineamenti e il carattere indelebile del suo amore. Il Matrimonio è l’icona dell’amore di Dio per noi. Anche Dio, infatti, è comunione: le tre Persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo vivono da sempre e per sempre in unità perfetta. Ed è proprio questo il mistero del Matrimonio: Dio fa dei due sposi una sola esistenza.
La Bibbia usa un’espressione forte e dice «un’unica carne», tanto intima è l’unione tra l’uomo e la donna nel matrimonio. L’amore di Dio infatti si rispecchia nella coppia che decide di vivere insieme. Vi rendete conto del grande regalo che il Signore vi fa? Il vero “regalo di nozze” è questo! Nella vostra unione c’è il riflesso della Santissima Trinità, e con la grazia di Cristo voi siete un’icona viva e credibile di Dio e del suo amore».
Per questo invocate il nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, mentre vi scambiate l’anello nuziale, cioè la vostra fede.
Siete immagine di Cristo e della Chiesa
«San Paolo, nella Lettera agli Efesini, mette in risalto che negli sposi cristiani si riflette un mistero grande: il rapporto instaurato da Cristo con la Chiesa, un rapporto nuziale. La Chiesa è la sposa di Cristo. Questo significa che il Matrimonio risponde a una vocazione specifica e deve essere considerato come una consacrazione. Gli sposi infatti, in forza del sacramento, vengono investiti di una vera e propria missione, perché possano rendere visibile, a partire dalle cose semplici, ordinarie e domestiche, l’amore con cui Cristo ama la sua Chiesa, continuando a donare la vita per lei, nella fedeltà e nel servizio.
È davvero un disegno stupendo quello che è insito nel sacramento del Matrimonio! E si attua nella semplicità e anche nella fragilità della condizione umana. Sappiamo bene quante difficoltà e prove conosce la vita di due sposi … L’importante è mantenere vivo il legame con Dio, che è alla base del legame coniugale. Il vero legame è sempre con il Signore.
Quando la famiglia prega, il legame si mantiene. Quando lo sposo prega per la sposa e la sposa prega per lo sposo, quel legame diviene forte; uno prega per l’altro. È vero che nella vita matrimoniale ci sono tante difficoltà; e talvolta il marito e la moglie diventano un po’ nervosi e litigano fra loro. Ma il segreto è che l’amore deve essere più forte della lite: perciò non finite mai la giornata nella quale avete litigato senza fare la pace. E per fare la pace è sufficiente un piccolo gesto, una carezza, un ciao! E … “a domani!”. E domani si comincia un’altra volta. Questa è la vita, portarla avanti con il coraggio di voler viverla insieme: è una cosa bellissima la vita matrimoniale e dobbiamo custodirla sempre».
Tre parole magiche
Papa Francesco ripete spesso una cosa che aiuta tanto la vita matrimoniale: «Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Questo cammino di ogni giorno ha delle regole che si possono riassumere in tre parole: permesso, grazie e scusa.
“Permesso?”. È la richiesta gentile di poter entrare nella vita di qualcun altro con rispetto e attenzione. Bisogna imparare a chiedere: posso fare questo? Ti piace che facciamo così? Insomma, chiedere permesso significa saper entrare con cortesia nella vita degli altri, perché l’amore vero non si impone con durezza e aggressività. Invece la cortesia conserva l’amore e oggi nelle nostre famiglie, nel nostro mondo, spesso violento e arrogante, c’è bisogno di molta più cortesia.
“Grazie”. Sembra facile pronunciare questa parola, ma sappiamo che non è così; però è importante! La gratitudine è un sentimento importante! Nella vostra vita matrimoniale è importante tenere viva la coscienza che l’altra persona è un dono di Dio, e ai doni di Dio si dice grazie! E in questo atteggiamento interiore bisogna sapersi dire grazie, a vicenda, per ogni cosa, per andare avanti bene insieme nella vita matrimoniale.
“Scusa”. Nella vita facciamo tanti errori, tanti sbagli: impariamo a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa. “Scusa se oggi ho alzato la voce”; “scusa se sono passato senza salutare”; “scusa se ho fatto tardi”, “se questa settimana sono stato così silenzioso”, “se ho parlato troppo senza ascoltare mai”; “scusa mi sono dimenticato”; “scusa ero arrabbiato e me la sono presa con te”… Anche così cresce una famiglia cristiana. Se impariamo a chiederci scusa e a perdonarci a vicenda, il matrimonio durerà, andrà avanti».
Auguri di ogni bene: buona vita!
Nella Chiesa e nel mondo siate sempre testimoni del dono della vita e dell’amore